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Channel: Rondissone – Giornale La Voce
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RONDISSONE. Incidente in A4, muore funzionario della Protezione Civile di ritorno da Amatrice

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Un morto e due feriti e’ il bilancio dell’ennesima tragedia avvenuta sull’autostrada Torino-Milano, in direzione del capoluogo piemontese, a due chilometri dalla barriera di Rondissone. In uno scontro fra due auto avvenuto questa sera verso le 22,30 ha perso la vita un ingegnere della Protezione Civile, Marco Belfiore, e un’altra persona è rimasta ferita. La vittima – ingegnere minerario – tornava dalle zone terremotate del Centro Italia. La Land Rover Discovery sulla quale era alla guida ha sbandato, si è capottata e poi si è schiantata contro una Volkswagen Passat. L’ingegnere è stato estratto dalle lamiere e trasportato all’ospedale di Chivasso, dove è morto poco dopo. Non si conoscono per ora altri particolari sulla dinamica. Sul posto i vigili del fuoco e la Polizia Stradale di Novara Est.

 

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RONDISSONE. Picchia la convivente, arrestato compagno violento

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Carabinieri

Picchia la convivente e le frattura il setto nasale. E’ accaduto l’altro pomeriggio nel piazzale del supermercato Conad di San Benigno Canavese. I carabinieri della Compagnia di Chivasso hanno arrestato Dennis Di Martino, 30 anni, di Rondissone. E’ in carcere per maltrattamenti in famiglia,  atti persecutori e lesioni personali. Non si rassegnava alla fine della relazione con la compagna, una donna di 50 anni di San Benigno Canavese e quel pomeriggio, al termine di una discussione, l’ha menata rompendole il setto nasale.

Le violenze del rondissonese andavano avanti da qualche mese e lei, in più di una occasione, aveva denunciato ai carabinieri i suoi comportamenti.

 

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RONDISSONE. Incidente sulla A4, ingegnere morto tornava da Amatrice

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Tornava da Amatrice, e dalle altre zone del centro Italia colpite dal recente terremoto, il funzionario della Protezione civile della Regione Piemonte morto ieri sera in un incidente stradale sull’autostrada Torino-Milano. Marco Belfiore, ingegnere minerario di 60 anni, era al volante di un fuoristrada della Protezione civile che si è ribaltato dopo una carambola sulla A4, tra Saluggia e Rondissone. I soccorsi del 118 sono stati inutili: l’uomo è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale di Chivasso (Torino).

“Purtroppo il destino fa brutti scherzi”, commenta su Facebook Augusto Ferrari, assessore della Regione Piemonte, commentando “con estrema tristezza” la scomparsa dell’ingegnere Belfiore. “Un abbraccio fortissimo – aggiunge – ai cari, parenti e amici”.

 

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RONDISSONE. Tir travolge auto: operata la neonata ferita, le condizioni sono stabili

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Ospedale Regina Margherita

Sono stabili le condizioni della bimba di pochi mesi ferita la scorsa settimana nell’incidente stradale in cui sono morti i genitori. La piccola, che come i due fratelli è sopravvissuta allo schianto provocato dal tir che ha travolto l’auto della sua famiglia sull’autostrada Torino-Milano, al casello di Rondissone, è ancora ricoverata all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino.

Nelle scorse ore è stata sottoposta ad un intervento di neurochirurgia dall’equipe della dottoressa Paola Peretta.

L’operazione, durata un paio d’ore, è tecnicamente riuscita e la bambina è tornata nel reparto di Rianimazione del dottor Giorgio Ivani. Il decorso post operatorio è regolare.

 

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RONDISSONE. Sparatoria in città. Due feriti

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Sparatoria a Rondissone pochi momenti fa fra due persone. Un uomo si è presentato in ospedale, a Chivasso, ferito da un’arma da fuoco. Il secondo coinvolto è stato soccorso dal 118 per strada. I due sono, al momento, in cura al Pronto Soccorso. Ancora nessuna notizia riguardo alla dinamica dell’incidente. Sul posto, i carabinieri della Compagnia di Chivasso, che hanno avviato un’indagine.

 

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RONDISSONE. I feriti d’arma da fuoco sono due pregiudicati

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I due feriti da colpi d’arma da fuoco medicati in ospedale a Chivasso sono Rocco Marano, 54 anni, di Torrazza Piemonte e Bruno Lazzaro, 28 anni, di Volpiano, entrambi pregiudicati. Sarebbero stati feriti intorno alle 18, poco prima di essersi prsesentati in ospedale.

Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Chivasso. Secondo quanto ricostruito Rocco Marano sarebbe stato soccorso, poco poco prima delle 18, in via Carpi 10, in quanto presentava una ferita d’arma da fuoco al gluteo, mentre Bruno Lazzaro, pure lui ferito da arma da fuoco alla coscia destra si era presentato in pronto soccorso arrivando a piedi.

 

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RONDISSONE. Minaccia l’ex compagna, stalker di nuovo in carcere

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Sottoposto agli arresti domiciliari continuava a minacciare l’ex compagna 50enne con messaggi inviati al suo telefonino. Per Dennis Di Martino, 30 anni, si sono riaperte le porte del carcere. L’altro giorno i carabinieri della stazione di Volpiano, su richiesta del giudice del tribunale di Ivrea, hanno chiuso le manette ai polsi del giovane.

Dennis Di Martino era stato per la prima volta arrestato per maltrattamenti, tre settimane fa, dopo che aveva aggredito la ex rompendole il setto nasale. L’aveva attesa nei pressi del parcheggio di un supermercato a San Benigno Canavese. A chiamare l’Arma era stata la donna stessa.

 

L’incubo per la donna andava avanti da alcuni mesi.

 

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RONDISSONE. Prosegue il processo per la morte di Davide Giovannini

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“In prima persona, con i miei occhi, non ho mai visto nessuno entrare dentro quella struttura. Ma le voci di paese corrono e dicono che ogni bambino, quando vede quella struttura così, deserta e abbandonata, ci va, incuriosito, a giocare… Non abbiamo mai ricevuto alcuna segnalazione ufficiale. Erano, appunto, voci”. E’ questo che l’appuntato Savino Tomasiello ha riferito ieri mattina, nell’aula penale del tribunale di Ivrea, in merito a quel cantiere di via Giovanni Pascoli

dove, il 10 ottobre 2013, perse la vita a soli 13 anni Davide Giovannini, cadendo dal secondo piano. Per qualche istante prevalse la speranza: il cuore di Davide batteva ancora, riusciva a muoversi, tanto che gli amichetti riuscirono a portarlo fuori da lì. Ma fu una speranza brevissima. Sull’asfalto l’ultimo respiro del ragazzino. Sul posto intervennero i soccorsi del 118, i carabinieri, le famiglie. Per quell’incidente oggi sono imputati per omicidio colposo Diego e Roberto Giorgini, classe 1929 e 1963, padre e figlio, rispettivamente presidente ed amministratore delegato della Cei Costruzioni spa, la ditta titolare della costruzione vuota.

Nell’udienza di ieri l’appuntato Tomasiello, che ha presto servizio presso la stazione di Verolengo dal 2006 al gennaio 2016 (oggi è in servizio a Monanaro) ha riferito dei sopralluoghi condotti nei giorni successivi. “Il giorno seguente – ha raccontato – io personalmente sono andato a mettere un nastro bianco e rosso intorno alla struttura benché non fosse stata posta sotto sequestro, e ho messo anche dei cartelli, perché non si poteva entrare. L’ho fatto per mettere il posto un minimo in sicurezza: si vede tutt’ora questo scheletro all’inizio del paese e all’epoca passando si vedevano rovi altissimi e nient’altro. Il fatto è che noi non abbiamo avuto mai ricevuto una segnalazione ufficiale di gente che ci dicesse di andare a fare un sopralluogo”.

Il comandante Giuseppe Pittaluga aveva segnalato la problematica al comune. Alla sua audizione, le parti hanno deciso di rinunciare ma il Pubblico Ministero Roberta Bianco non esclude di citarlo durante le prossime udienze.

“Quando siamo arrivati – è proseguito il racconto dell’appuntato – il corpo era coperto da un telo del 118. Abbiamo percorso un piccolo campo e siamo entrati in un piccolo accesso dove ci sono due muri ed un varco, a terra bottiglie rotte, mattoni. Io sono salito agevolmente per la scala, ma non voglio pensare un bambino… L’area è molto grande, ricordo molta umidità, il muschio che si era formato sul pavimento della struttura in cemento armato, e assolutamente nessuna protezione perimetrale così come la tromba dell’ascensore era senza protezione. Il giorno seguente, quando sono andato sul posto, ricordandomi il segno che Giovannini aveva in fronte, ho dedotto che non fosse altro che il marchio del mattone tagliato dove aveva battuto la testa cadendo al fondo del cavo dell’ascensore, era pieno di frammenti di questo genere”.

L’informativa era stata consegnata anche al tribunale dei minori, tasto su cui ha cercato di puntare la difesa, affidata all’avvocato Ezio Audisio del foro di Torino. “Quell’informativa – ha rimarcato infatti il legale – non aveva come oggetto non la morte ma le dichiarazioni contraddittorie dei ragazzini che il tribunale avrebbe dovuto valutare”.

Il comune si era attivato, dal canto suo, chiedendo un preventivo per la demolizione. “Io e il geometra siamo andati a vedere, abbiamo preso i rilievi. Mi hanno chiesto un preventivo ma poi non sono mai più stato contattato” ha riferito Sergio Marchini, direttore tecnico di un’azienda specializzata.

Il processo riprenderà il 7 novembre per sentire Ispettore Romano e, forse, il consulente Bergantin di parte civile a cui gli avvocati di parte civile, Mario Benni ed Enrico Scolari, sarebbero eventualmente disponibili a rinunciare

 

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RONDISSONE. Morto da due giorni, trovato oggi il cadavere di un 61enne

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Il cadavere di Giuseppe Soave, 61 anni, e’ stato ritrovato, oggi pomeriggio, riverso sul pavimento al piano terra della abitazione di via Paolina Bosio 73. Era avvolto in un cumulo di vestiti. Per aprire la porta sono intervenuti i vigili del fuoco.

La morte, secondo il primo esame effettuato dal medico legale, risalirebbe ad almeno 48 ore prima. ¿

 

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RONDISSONE. Claudia Pinna, la maga che vede e prevede tutto…

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pinna claudia

Dalla scomparsa e ritrovamento di Elena Ceste fino all’omicidio Capasso – era il 1994 – la chiromante di Rondissone Claudia Pinna continua a mettere in fila una previsione azzeccata dietro l’altra.

La “maga delle maghe”, che ogni inizio d’anno dalle pagine di questo giornale fa le previsioni per i mesi a venire attesissime dai chivassesi, continua a lasciare tutti a bocca aperta.

Per chi non la conoscesse ancora, Claudia Pinna, origini sarde come si evince chiaramente dal suo cognome, non è una maga come le tante di cui si sente parlare in giro.

Lei ha qualcosa in più. Forse per la sua devozione totale alla Madonna, chissà.

Prega, la chiromante di Rondissone. Mattino, pomeriggio e sera.

Sarà anche per questo, forse, e per questa sua capacità di vedere dove gli altri non vedono, che è arrivata a collaborare con alcuni magistrati romani per risolvere importanti casi di cronaca nazionale oppure a dare la propria “consulenza” ad atleti italiani di fama internazionale, come il vercellese Giovanni Pellielo, campione di tiro a volo.

Ne ha prese tante, in questi anni.

Un occhio ai pianeti e uno alle carte.

“Vedo, vedo, vedo…”.

Solo per rimanere nell’ultimo periodo, ne ha messe in fila parecchie. Dagli scandali che hanno investito il calcio scommesse alle vicissitudini post elezioni del Movimento 5 Stelle. Passando per la morte di personaggi famosi come Bud Spencer e Mohamed Alì, Gianroberto Casaleggio e Gianluca Bonanno. Per non dire dell’incidente ferroviario in Puglia, del terremoto del 24 agosto scorso nel centro Italia o dell’attentato alla Casa Bianca del 20 maggio 2016, di cui pochi giornali e televisioni hanno dato notizia.

“Mi spiace per tutta quella povera gente colpita dal terremoto, prego sempre per loro”, confida al telefono la maga.

“Il 2017 non sarà un anno facile per Chivasso – ci disse qualche mese fa, sguardo severo di chi l’ha vista lunga e, purtroppo, brutta -. Ci saranno caos e disordini al mercato del mercoledì, con feriti. Un attentato? Boh! Non so. Comunque qualcosa di brutto”.

E poi ancora: “Arresti per droga e ‘ndrangheta, scandali legati al gioco d’azzardo ma anche a Palazzo Santa Chiara  e negli uffici dell’Asl To 4 di via Po. Ci sarà un medico, in particolare, molto conosciuto, che avrà dei problemi per degli errori…”.

Ma attenti soprattutto ai luoghi pubblici.

“Vedo purtroppo qualche sparatoria negli uffici postali e nelle banche – proseguì la maga delle maghe -. Spariranno delle persone, aumenteranno i casi di satanismo che faranno del chivassese uno dei centri di maggior attenzione della provincia di Torino…”. Toh, guarda. Anche quest’ultima previsione, presa. “Torino, sedute spiritiche finivano con stupri di gruppo: tre persone arrestate”: è il titolo, a caratteri cubitali dei giornali di qualche giorno fa…

 

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RONDISSONE. Aumenta la differenziata. Rondissonesi “ricicloni”

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Municipio Rondissone

Se non fosse per quei numeri stampati nero su bianco faremmo fatica a crederci.

Eppure è così. E’ Rondissone il il paese con i numeri più alti della raccolta differenziata.

Almeno così pare per i primi mesi del nuovo anno.

Seta spa, l’azienda che gestisce lo raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in tutto il territorio di Bacino 16, ha reso noti nei giorni scorsi i primi dati di raccolta del 2017, per i mesi di gennaio e febbraio.

Con una percentuale del 62, 34 per cento e appena 1889 abitanti, è quello del sindaco Miriam De Ros il paese più “riciclona” del chivassese.

Un vero e proprio balzo in avanti rispetto al 2016, quando i risultati erano fermi al 60,07 per cento.

Maggior attenzione all’ambiente da parte dei cittadini o paura di veder levitare improvvisamente la tassa sui rifiuti Tari, totalmente a carico della popolazione come era accaduto l’anno scorso con un’impennata del 30 pere cento?

Per il momento non si sa. Quel che è certo è che l’amministrazione comunale, andando avanti così, potrebbe riuscire ad evitare la cosiddetta “Ecotassa”, la famosa multa che l’Unione Europea dovrebbe appliccare, anche se forse non lo ha mai fatto, a tutte le amministrazioni che non raggiungono la soglia del 65 per cento di rifiuti differenziati.

Segue a ruota tra i Comuni  che hanno riportato i risultati più alti, guidata ormai dal sindaco Massimo Rozzino.

Risultati positivi ma non se li paragoniamo ai risultati dello scorso anno.

Qui, ad un tiro di schioppo da Chivasso, i numeri della differenziata sono scesi e non di poco nel giro di pochi mesi.

Se nel 2016, Seta segnava il 62,52 per cento, nel 2017 la popolazione – 2881 anime – ha toccato quota 57,76 per cento.

Che non è poco, ma nemmeno abbastanza per ottenere gli sgravi dalla Comunità Europea.

C’è chi fa però peggio.

Fanalino di coda della classifica stilata da Seta, il Comune di Verolengo, che non raggiunge nemmeno il 50 per cento di raccolta differenziata. Con 4909 anime, il paesello di Rosanna Giachello si è fermato al 49,79 per cento, con una diminuzione di circa il 3 per cento rispetto al 2016. Quando la raccolta differenziata ammontava al 52,99 per cento…

 

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RONDISSONE. ‘Sono 007 con licenza di fare reati’, condannato

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Condanna

“Sono un agente segreto e posso commettere i reati che voglio”. Era più o meno di questo tenore, secondo l’accusa, il discorso che Gianluca P., 49 anni, commerciante originario di Rondissone (Torino) fece a due donne per intimidirle e farsi consegnare del denaro. Oggi la Corte d’appello di Torino, al termine di un processo in cui è stato difeso dall’avvocato Stefano Gubernati, ha ridotto a cinque anni e nove mesi di carcere la condanna a sette anni che in primo grado gli venne inflitta ad Aosta, dove si svolse la vicenda.
Con le due vittime, ritenute ‘credibili’ dai giudici, P.
aveva intrecciato relazioni sentimentali. Poi, “approfittando della loro fragilità”, cominciò a chiedere denaro “millantando di far parte dei servizi segreti con conseguente immunità” da qualsiasi reato: con questa tattica minacciosa, fra il 2011 e il 2012, riuscì a ottenere in totale più di trentamila euro.

 

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RONDISSONE. Ritrovata Statua della Madonna di Loreto

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Una statua della Madonna di Loreto abbandonata nell’area dell’autogrill dell’autostrada A4 è stata ritrovata nei giorni scorsi da un cittadino. E’ stato immediatamente avvisato il parroco don Gino Casardi, che a sua volta ha informato i carabinieri della stazione di Verolengo. Ora i militari stanno indagando per capire da dove provenga quella Statua. Al momento non ci sarebbero denunce di furto. img-20170801-wa0010

 

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RONDISSONE. De Ros dice sì al biometano. Giachello e Rozzino no

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L’amministrazione di Rondissone può anche essere favorevole all’impianto per la produzione di biometano presentato dalla società Ferplant. Ma non può trascurare i tanti aspetti critici del progetto individuati dai tecnici di Città Metropolitana. Tutti illustrati nel verbale della conferenza dei servizi del 12 giugno.

Per il Comune di Rondissone non erano presenti né il sindaco né l’assessore all’ambiente né un consigliere delegato: solo il tecnico comunale Pierpaolo Crosa e lo sconosciuto Anteo Massone. Erano più rappresentati i due Comuni confinanti: per Verolengo c’era l’assessore Claudio Casarin, assistito dal tecnico comunale Gian Paolo Albano, e per Torrazza il sindaco Massimo Rozzino.

Come emerge dal verbale, e per fare un solo esempio, la società non sa ancora a chi venderà il biometano.

Il rappresentante di 2i Rete Gas mette le mani avanti: con la portata attuale la propria rete non potrà assorbire continuativamente tutto il metano che Ferplant si propone di produrre.

Il resto a chi sarà venduto e come sarà trasportato?

La società propone di caricarlo su carri bombolai. Ma Città Metropolitana avverte che l’uso dei carri bombolai è accettabile solo in una fase iniziale, perché far circolare camion pieni di gas “non è una soluzione ottimale dal punto di vista ambientale”.

Dopo una dettagliata analisi del progetto, il tecnico di CMTO Raffella Martini trae le conclusioni.

La documentazione progettuale trasmessa è priva di alcuni elaborati indispensabili a descrivere gli impianti e le apparecchiature (ad esempio manca una pianta e un prospetto dei digestori). Nonostante sia evidente lo sforzo del proponente nel rendere organico e sintetico un progetto per un impianto complesso come quello proposto, sono presenti numerosi refusi (di calcolo, ripetizioni di paragrafi, frasi tronche) ed errori di valutazione che, se non adeguatamente affrontati e risolti già in fase progettuale, potrebbero avere delle ripercussioni sulle prestazioni dell’impianto in fase di esercizio, con particolare riferimento alla gestione delle molestie odorigene che, ovviamente, è l’aspetto che preoccupa e condiziona maggiormente le istruttorie di impianti di questo genere”.

Per Massimo Rozzino sono proprio le molestie odorigene a preoccupare la cittadinanza, anche perché “in altre situazioni si è verificato che gli odori tendono a propagarsi maggiormente verso il territorio di Torrazza”. 

Rozzino ha chiesto inoltre precisazioni riguardo “al ciclo delle acque reflue e quelle di prima e seconda pioggia”: anche Città Metropolitana e SMAT hanno domandato a Ferplant di precisare meglio dove saranno convogliate le acque in uscita dall’impianto.

Infine il sindaco di Torrazza ha chiesto se si è tenuto conto “del rischio esplosioni e incendi” e se sono stati presi in esame “scenari estremi in termini di rischio e se sia stato chiesto parere ai Vigili del Fuoco” (che erano assenti).

Per Verolengo il tecnico Gian Paolo Albano ha osservato che il territorio comunale è già circondato da siti impattanti e che il nuovo impianto verrebbe a trovarsi a poche centinaia di metri dalle prime case del suo Comune.

 

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RONDISSONE. “I cittadini devono sapere cosa succede”

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I cittadini devono sapere che cosa sta succedendo nel paese in cui sono nati e in cui fanno crescere i loro figli”.

Sono tranchant le parole del comitato ambientalista “No biogas”, composto da Barbara Squillace, Rocco Perrone, Giuseppe Tosetto, Luigi Baraldo e Franco Giovannini.

Nemmeno durante le vacanze estive, hanno abbandonato la loro lotta contro l’impianto a biometano proposto dall’azienda chivassese Ferplant che dovrebbe sorgere nell’area indutriale.

Secondo il comitato, le ricadute sul territorio non saranno positive nè per la salute degli abitanti nè per l’ambiente ma nessuno dell’amministrazione comunale si è preoccupato di dare una giusta informazione.

Tocca a noi svolgere il ruolo di informatori – dicono – ed è quello che abbiamo intenzione di fare con volantini e banchetti informativi”.

Il progetto del biometano   – partono Squillace e co. con le considerazioni – presenta molte criticità. Prima di tutto sorgerebbe su un terreno argilloso e franoso e cosa succederebbe se il terreno dovesse tremare?”.

Per non parlare del rischio di incedi.

In conferenza dei servzi è stato fatto notare che non è stata chiesta nessuna valutazione ai vigili del fuoco. Noi crediamo che anche in caso di incedio sarebbe pericoloso e lo abbiamo visto qualche tempo fa quando per spegnere il fuoco qua, hanno dovuto prendere l’acqua da Torrazza perchè i nostri idranti non hanno la pressione adeguata per funzionare al meglio”.

Il comitato accenna anche alle ripercussioni ambientali.

Nessuno si preoccupa della puzza e delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera ed è quello che andremo a respirare noi”.

Nessun vantaggio nemmeno dal punto di vista dell’occupazione. “Si è detto tanto dei posti di lavoro, ma la ditta fa riferimento a 4, 5 persone e per di più specializzate…”.

Antonia Gorgoglione

 

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RONDISSONE. Camion frigo in fiamme sull’A4

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Camion frigo in fiamme in A4. E’ accaduto poco dopo le 13 lungo la corsia per Torino poco prima dello svincolo Chivasso Est. L’autotrasportatore è riuscito ad accostare ma le fiamme, in poco tempo, hanno avvolto il mezzo. Aveva appena caricato in un’azienda di catering a Vercelli ed era diretto all’ospedale di Pinerolo dove avrebbe dovuto consegnare i pasti. Sul posto sono intervenuti  vigili del fuoco di Torino Stura, gli ausiliari della viabilità e la Polstrada di Novara. Le fiamme sarebbero probabilmente partite da un cortocircuito della cella frigorifera.

 

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RONDISSONE. Ragazzino morto in cantiere, assolti titolari azienda edile

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Sono stati assolti dall’accusa di omicidio colposo, perché il fatto non costituisce reato, i titolari di un’azienda di costruzioni imputati nel processo per la morte di un tredicenne caduto nella tromba delle scale di un cantiere abbandonato, a Rondissone. Il processo a carico di Diego e Roberto Giorgini, 86 e 52 anni, padre e figlio, si è concluso oggi a Ivrea.
La vittima, Davide Giovannini, era entrato nel cantiere abbandonato insieme ad alcuni coetanei; cadde nella tromba delle scale con la propria bicicletta. La famiglia è stata risarcita.

 

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RONDISSONE. Raccolta firme contro Ferlplant

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Parte la lotta del Comitato “No Biometano” di Rondissone contro l’impianto di biometano e compost.

Sabato mattina, il gruppo guidato da Barbara Squillace ha cominciato una raccolta firme per dire “no” alla costruzione dell’impianto.

Dopo la sospensione del progetto da parte di Città Metropolitana durante la prima Conferenza dei Servizi di giugno, la ditta proponente Ferplant di Chivasso ha infatti depositato le sue integrazioni.

Le principali criticità si riferivano al pericolo incendi ed allo smaltimento delle acque, che non possono confluire all’interno del depuratore di Smat, che non è così capiente da ricevere altri liquidi oltre a quelli della popolazione.

L’acquedotto è infatti realizzato per servire due mila persone.

Nella relazione relativa allo scarico delle acque – sostiene il Comitato – dicono  la rete che confluisce alla stazione di Rondissone attualmente serve circa 1700 abitanti a cui si dovrà aggiungere il carico dell’impianto”. Che, per Ferplant dovrebbe arrivae a coprire il flusso per due mila persone”.

Secondo Squillace il dato è però sbagliato e con l’acqua del biometano la soglia stabilita verrà superata.

Nei dati Istat invece, sull’assetto demografico di Rondissone si evidenzia già nel 2016 la presenza di 1889 cittadini, diventati 1894 recentemente, quindi i calcoli della Ferplant risultano inesatti”.

C’è, poi, la questione relativa agli incendi.

Un minimo guasto potrebbe un incendio di enorme portata per via della combustione che everrà effettuato dall’impianto.

Nessuno si è preoccupato di sentire i vigili del fuoco – sostiene l’ambientalista -. Eppure anche il sindaco di Torrazza, Massimo Rozzino, aveva evidenziato questo aspetto durante la Conferenza dei Servizi”.

D’altro lato, anche il sindaco Miriam De Ros e la Commssione Ambiente, favorevoli all’arrivo dell’azienda sul territorio, stanno lavorando al progetto.

Siamo in contatto con l’azienda – ha fatto sapere Davide Cambursano, consigliere di minoranza e presidente della Commissione -. Ci hanno detto che stanno organizzando un’assemblea pubblica che si svolgerà nei prossimi giorni. Si tratta di un incontro pubblico in sarà presente l’amministrazione ed anche i vertici di Ferplant”.

 

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RONDISSONE. Assemblea pubblica sul biogas e intanto continua la petizione

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Era stata richiesta a gran voce da parte dei consiglieri di minoranza e anche dal gruppo degli ambientalisti.

E finalmente si farà.

L’amministrazione comunale e la Commissione Ambiente hanno organizzato, per martedì 7 novembre alle 21, un’assemblea pubblica per esporre il progetto di realizzazione di un impianto di biometano e compost.

L’impianto sorgerà nella zona industriale del paese e ha provocato una reazione negativa da parte degli ambientalisti guidato da Barbara Squillace.

Gli attivisti hanno individuato alcune criticità, che si riferiscono al pericolo incendi ed allo smaltimento delle acque, che non possono confluire all’interno del depuratore di Smat, non così capiente da ricevere altri liquidi oltre a quelli della popolazione.

L’acquedotto è infatti realizzato per servire due mila persone ma secondo Squillace il dato è però sbagliato e con l’acqua del biometano la soglia stabilita verrà superata.

C’è, poi, la questione relativa agli incendi.

Un minimo guasto potrebbe un incendio di enorme portata per via della combustione che everrà effettuato dall’impianto.

Quindi la decisione di protestare.

“Stiamo continuando con i volantinaggi e raccogliendo firme contro la centrale Biometano – commenta Barbara Squillace, promotore dell’iniziativa -, mentre l’amministrazione sta preparando con la Ferplant un’assemblea pubblica”.

Naturalmente– aggiunge – sarà un’assemblea a senso unico dove le opposizioni non hanno previsto di aprire un confronto”.

L’ambientalista aspetta anche l’arrivo della nuova Conferenza dei Servizi.

La riunione  è stata convocata per  il 10 novembre alle ore 9,30. 

Noi del comitato abbiamo presentato osservazioni e chiesto alla Dottoressa Molina di partecipare come uditori. Stessa cosa ha fatto Pro Natura Torino e Fabio Tomei del Carp”.

 

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RONDISSONE. La maga Pinna, una ne dice e cento ne azzecca

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pinna claudia

Dalla scomparsa e ritrovamento di Elena Ceste fino all’omicidio Capasso – era il 1994 – la chiromante di Rondissone Claudia Pinna continua a mettere in fila una previsione azzeccata dietro l’altra.

La “maga delle maghe”, che ogni inizio d’anno dalle pagine di questo giornale fa le previsioni per i mesi a venire attesissime dai chivassesi, continua a lasciare tutti a bocca aperta.

Aspettando il 2018, con le sue previsioni, è già tempo di buttare l’occhio indietro.

Per chi non la conoscesse ancora, Claudia Pinna, origini sarde come si evince chiaramente dal suo cognome, non è una maga come le tante di cui si sente parlare in giro.

Lei ha qualcosa in più. Forse per la sua devozione totale alla Madonna, chissà.

Prega, la chiromante di Rondissone. Mattino, pomeriggio e sera.

Sarà anche per questo, forse, e per questa sua capacità di vedere dove gli altri non vedono, che è arrivata a collaborare con alcuni magistrati romani per risolvere importanti casi di cronaca nazionale oppure a dare la propria “consulenza” ad atleti italiani di fama internazionale, come il vercellese Giovanni Pellielo, campione di tiro a volo.

Ne ha prese tante, in questi anni. Un occhio ai pianeti e uno alle carte.

Vedo, vedo, vedo…”.

Dall’estate torrida, che più torrida non si può, con gli incendi in Calabria, Sicilia e Sardegna. Passano per i terremoti nel sud est asiatico e ad Ischia. Senza dimenticare gli uragani in Texas, le tempeste della Gran Bretagna e i missili nucleare della Corea del Nord.

Fino ai fatti chivassesi.

Gli arresti per ‘ndrangheta e per droga. Il Movimento 5 Stelle che non ha vinto le elezioni. Don Davide Smiderle che ha vissuto un anno con il vento in poppa (sono di ieri i festeggiamenti per il 50esimo anniversario dell’oratorio). Qualche guaio per la sanità chivassese.

Ma, alla fine dell’anno, mancano ancora due mesi belli pieni.

“Il 2017 non sarà un anno facile per Chivasso – ci disse qualche mese fa, sguardo severo di chi l’ha vista lunga e, purtroppo, brutta -. Ci saranno caos e disordini al mercato del mercoledì, con feriti. Un attentato? Boh! Non so. Comunque qualcosa di brutto”.

Attenti soprattutto ai luoghi pubblici.

“Vedo purtroppo qualche sparatoria negli uffici postali e nelle banche – proseguì la maga delle maghe -. Spariranno delle persone, aumenteranno i casi di satanismo che faranno del chivassese uno dei centri di maggior attenzione della provincia di Torino…”. Non vediamo l’ora che questo 2017 sia passato…

 

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