Il problemma della messa in sicurezza del cantiere abbandonato in via Giovanni Pascoli, da cui cinque anni fa cadde e perse la Davide Giovannini,13 anni appena, non è passato inosservato al sindaco Miriam De Ros.
Dopo le segnalazioni fatte a gran voce dall’ambientalista Barbara Squillace sulla mancanza della recinzione arancione di protezione, il primo cittadino è intervenuto.
“Abbiamo effettuato dei sopralluoghi – afferma –per vedere la situazione in cui si trovava quella costruzione. Non nego che quella struttura sia pericolosa ma non crediamo che dei ragazzi vadano più a giocare in quella zona. Possiamo dirlo perchè l’erba non è calpestata in nessun punto”.
De Ros parla anche dei lavori di manutenzione che periodicamente vengono eseguiti.
“Non possiamo farli noi – spiega -, perchè parliamo di una proprietà privata. Noi da parte nostra sollecitiamo costantemente quello che deve essere fatto”.
Questo in attesa dell’abbattimento.
“Subito dopo la sentenza da parte del Tribunale – aggiunge – i proprietari hanno manifestato la loro volontà a distruggere quell’ecomostro. Successivamente venderanno i terreni e andranno via. Sono rimasti talmente traumatizzati dalla vicenda che con il nostro paese non vogliono più avere a che fare. Voglio ricordare, comunque, che non sono stati condannati. Secondo il giudice non è stata colpa loro se un giorno dei ragazzi, nonostante i genitori gliel’avesser proibito, hanno deciso di andare con le bici a giocare lì dentro. E non è nemmeno colpa loro se un bambino è caduto e adesso non c’è più”.
Il sindaco ha però un rammarico. “Era stato presentato un bel progetto su quella zona. Prevedeva la realizzazione di un residence con delle casette e anche dei negozi, un vero e proprio quartiere residenziale. Forse se fosse stato realizzato a quest’ora Davide sarebbe ancora tra noi…”.
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